Rubin ha scritto:carlofour ha scritto:ANTO ha scritto:http://it.sport.motociclismo.narkive.com/q4sNODWQ/la-vera-storia-di-agostino-o-pazz
Ciao
L'ultimo intervento nell'articolo fa riflettere. A volte, non avendo altri riferimenti, avviene che si creda inopinatamente a tutto ciò che ci viene somministrato da qualsivoglia mezzo di comunicazione. Peccato, già mi stavo commuovendo. Ma per lo stesso principio pure mi chiedo se è proprio quest'ultimo intervento ad esprimere l'essenza del personaggio.
Carlo, mi sa l'essenza sta in tutti e due gli aspetti, l'uno non esclude l'altro. L'errore di sempre è quello di valutare tutte le cose attraverso un singolo punto di osservazione.
Quoto ambedue. Ma io ho un terzo punto di vista soggettivo, che provo a condividere con voi. La storia di Agostino 'o pazzo a me si palesa esattamente mentre succedeva. Mio padre era nato proprio a piazza Gerolomini, nel quadrilatero magico di Agostino. E questo è il primo link. Il secondo è che l'estate del 1970 (avevo otto anni) fu ancor più tranquilla delle solite: eravamo al mare ma in forma molto statica perché mia mamma era incinta e quindi tendenzialmente si faceva vita di pineta, attenti agli sbalzi del caldo. E in quel torpore generalizzato mi ricordo bene l'attesa per quando mio padre sarebbe tornato con il quotidiano della sera e mi avrebbe letto le gesta di Agostino. Che io alla luce del giorno cercavo di emulare in solitarie pieghe e inseguimenti immaginari con la Legnano 22 rossa, regalo di prima comunione. Le predette pieghe finivano sovente driftando in un turbinio di aghi di pino con ginocchia pelate.
La storia durò qualche giorno. Quando lo presero, benché tendenzialmente incline fin da allora alla legalità, mi dispiacque molto, era la fine dell'avventura.
Solo molti anni dopo ho visto il mio road movie preferito, Vanishing Point cioè Punto Zero, quello con Kowalsky che sfida con la sua Dodge Challenger le forze dell'ordine di mezza l'America, diventando un eroe nazionale per le 48 ore della sua cavalcata.
Ecco, per me Agostino 'o Pazzo, quell'estate, era il Kowalsky di Napoli. Anzi in principio era lui, e poi Kowalsky l'ha imitato.
ciao Muz !