Rigenerare le cartucce degli ammortizzatori sigillati

Sembrerebbe che le cartucce degli ammortizzatori delle nostre amate non si possano rigenerare. Ma un modo ci sarebbe.

Avevo a disposizione 2 coppie di ammortizzatori ricevuti da un amico che aveva intrapreso insieme a me il restauro di una 350 four e che, pur in ottime condizioni estetiche, si erano rivelati completamente inefficienti, quindi ho pensato di tentarne il recupero con un metodo descritto su un post di questo link.

Orbene, dato per scontato che gli organi interni siano a posto, tipo guarnizioni, pompanti ecc., sembrerebbe che sia possibile sostituire l’olio idraulico all’interno.

Al centro della base della forcella con cui si fissa l’ammortizzatore al forcellone, ho bulinato il punto in cui fare un foro per una vite. Sono partito con una punta da 2mm e infine con una da 3,5mm per avere il giusto imbocco per utilizzare il filettatore da 4mm. Io ho scelto questo diametro ma, naturalmente, è utile anche uno di diametro maggiore.

È consigliabile, dopo aver forato approssimativamente fino alla fine del materiale, capovolgere la cartuccia e trapanare dal basso verso l’alto per limitare al massimo l’introduzione di particelle metalliche all’interno della cartuccia. Trovate voi un modo. Io ho spinto la forcella sul trapano posto in verticale.

Praticato il foro, si effettua una svasatura della misura adatta a raccogliere la testa della vite. Naturalmente, è possibile usarne anche una a testa piatta, come appare nel link riportato, e quindi escludere la svasatura, ma io ho preferito qualcosa di meno invasivo, anche dal punto di vista estetico.

Adesso è possibile svuotare l’olio contenuto. Non state a controllarne la quantità che fuoriesce perché la si ricava automaticamente. Vedrete.

Ora la cartuccia va lavata per estrarre gli inevitabili residui metallici che vi si sono depositati. Per farlo, io ho prelevato il tubicino del meccanismo di spruzzo del flacone di un prodotto sgrassante esaurito, l’ho tagliato a circa 5cm e l’ho avvitato facilmente nel foro da 4 praticato semplicemente spingendolo dentro e ruotandolo. E’ sufficiente farlo entrare anche solo di un mezzo centimetro.

Ho riempito un contenitore, abbastanza largo e non molto alto, di liquido per forcelle (io ho scelto una gradazione 15.

ma è possibile sperimentare diversamente) e ho iniziato a pompare e ad aspirare (4). Il liquido espulso deposita sul fondo del contenitore visibili piccolissime particelle di metallo.

Ho effettuato l’operazione numerose volte facendo attenzione a non aspirare nuovamente le particelle e continuando per un po’ anche dopo che il tubicino ha sputato fuori solo liquido pulito.

Per riempire la cartuccia, lo stesso tubicino è stato infilato nella punta senza ago di una normale siringa ipodermica tramite un altro tubicino un po’ più largo che ho recuperato e che funge da intermediario.

Tenete la cartuccia in verticale e bloccate la filettatura dell’asta in una morsa, senza stringere molto per non rovinarla. In questo modo può essere fatta scorrere su e giù con una sola mano.

Riempita la siringa, rientrate tutta l’asta nella cartuccia, appoggiate il tubicino al foro, e, mentre con una mano la estraete nuovamente, fate la siringata. Coordinatevi nell’operazione spingi con la siringa e aspira con l’asta. Fatta la prima siringata, riportate dentro l’asta lentamente.

Ripetete l’operazione tante volte fino a quando, rientrando l’asta, sempre lentamente, non comincerà a venire fuori il liquido insieme a bolle. Continuate a spingerla fino alla fine sputando fuori il liquido in eccesso. Fermatevi. La cartuccia è piena. Ripetete comunque l’operazione controllando che il liquido si affacci al foro solo alla fine della corsa. Se così non fosse, riempite un altro po’ e riprovate.

Con l’asta spinta tutta dentro, chiudete il foro con la vite. Io ho usato quella in foto, diametro 4mm e lunga 10mm, a testa svasata. Sotto la testa è stato posizionato un o-ring della misura adeguata. Io ho utilizzato quello più piccolo avanzatomi da una fornitura per la revisione dei carburatori della 350.

Avvitata strettamente fino in fondo, la vite, sollecitata ripetutamente anche con leggeri colpi di mazzetta sull’asta per simulare scossoni violenti, non ha presentato perdite. Come deve essere, l’asta entra dentro con facilità ed esce fuori con una certa forza.

Infine, gli ammortizzatori sono stati rimontati e funzionano tranquillamente da circa 8 mesi senza alcuna perdita.

La qualità di alcune foto non è eccezionale ma, vi assicuro, non è facile fotografare mentre si effettua un operazione. Penso, comunque, che aiutandovi con la descrizione, che spero abbastanza dettagliata, riuscirete nell’impresa.

 

Buon lavoro.

 

Courtesy of Carlofour

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