Boccole forcellone posteriore, sostituzione

Boccole Forcellone

Scuotendo la  ruota posteriore della mia 400 (con la moto sul centrale) si cominciava a notare un po’ di gioco laterale ed un sinistro “toc toc”. Alla guida ogni tanto sembrava che la ruota posteriore, posseduta dal demonio, vivesse di vita propria: un pò  quell’impressione che danno i camion della spazzatura, quando li vedi girare con il retrotreno  sterzante. 

Alla ricerca della stabilità perduta, ho deciso di intervenire. Anni fa lo stesso lavoro sulla 750 lo aveva fatto il meccanico, ma viste le dimensioni/pesi  più ragionevoli della 400 e il periodo di austerity ho deciso di provarci da solo. 

Ringraziati preliminarmente e doverosamente  Iperpaolo e Nobraindivision-Luke  per i consigli che mi hanno dato sul forum in corso d’opera,  vado a descrivervi  (con la solita pedanteria, non abbiatevene a male, ma io sono un dilettante, il titolo potrebbe essere “La Pimpa cambia le Boccole al Forcellone”) il lavoro fatto.  In alcune fasi sarebbe stato meglio farsi aiutare da un amico, ma da solo, se ci sono riuscito persino io, si può fare. 

Partiamo

Moto sul centrale, via il terminale di scarico con relativa staffa.

Allentiamo un po’  la maniglia laterale, e via l’ammortizzatore sinistro  

Via il paracatena (2 bulloncini)

Sganciamo l’ammortizzatore destro dal forcellone,  lasciamolo appeso al telaio (l’ammortizzatore destro montato sarà utile dopo, specialmente se a fare il lavoro si è da soli).

Via la clip che regge l’asta che collega il mozzo al forcellone (A) e il relativo bulloncino, via il registro del freno posteriore (B) , via la clip del perno mozzo ruota (C).

Via la falsa maglia della catena, e via la catena. 

Allentare un bel po’  il dado perno ruota (bussola da 23, meglio se con prolunga adeguata)

E  via la ruota,  sfilata cautamente da sotto al parafango inclinandola un po’, con il perno ruota ancora infilato e i tendicatena penzolanti . A questo punto il forcellone è libero da ruota, ammortizzatori, ec.c e si può apprezzare con maggior esattezza il gioco. Prendendolo dalle “corna” il “Tac Tac” è ancora più chiaro, e si percepisce anche un leggero gioco assiale che non si notava con tutto montato. Bene, è l’ulteriore conferma (nel mio caso) del fatto che si doveva intervenire. Proseguiamo. 

Adesso si tratta di togliere il perno passante, che assicura il forcellone al telaio. Essendo da solo a fare il lavoro, e con due sole mani,  ho fissato con una fascetta di plastica una chiave a occhio a tener  ferma la testa del bullone… 

 così ho potuto svitare serenamente il dado senza che girasse tutto…

…e  sfilato il perno (se resiste,  caute mazzate con martello di plastica)

Il forcellone a questo punto è libero e va sfilato. Io ne sono venuto fuori strattonandolo con un po’ di decisione su-giu-su-giu-verso- di-me. Attenzione a non spingerlo verso il motore nel tentativo di liberarlo, perché se si esagera la moto va giù dal centrale e sono cavoli amari.  Per eccesso di prudenza ho bloccato il freno anteriore con un elasticone verde, tanto per tener ferma la moto, e consiglio caldamente di TOGLIERE i fianchetti. Può venir voglia di aiutarsi con una leva o semplicemente di appoggiarsi con forza al fianco della moto mentre si impreca per estrarre (o rimettere) il forcellone, il rischio di far leva sul fianchetto e spaccarlo c’è.  

Alla fine ho risolto mettendo una barra filettata tra i perni ammortizzatori e picchiando al centro con la mazza il forcellone si è mosso ed è sceso. 

Forcellone a terra, via i due tappi paragrasso (controllare che l’interno sia integro, sennò sostituire) 

E via il perno interno, che sul mio forcellone che era stra-ingrassato,  è uscito quasi da solo

A questo punto va esaminato lo stato di usura del perno interno, perché  potrebbe essere consumato e quindi – pur con le boccole nuove – avere comunque gioco. Non essendo in possesso di uno strumento di precisione né delle tolleranze ammesse (sui manuali di officina ho trovato solo quelle del 750) né tantomeno di un perno di ricambio, ho prima di tutto stabilito che essendo ancora presente buona parte della cromatura sugli estremi  l’usura non doveva essere devastante. Ho poi provato a montare le boccole nuove, che entrano giuste giuste. Ho provato  infine  a frapporre tra perno e interno della boccola la  foglia più sottile e flessibile dello spessimetro (.05) che ho, e ho visto che non c’era modo di farla entrare. Prova di rotolamento su piano di cristallo positiva, ho quindi sommariamente promosso “a tavolino” il perno esistente.  Consiglierei comunque, specialmente se il gioco esistente è devastante, di prendere boccole e perno nuovi. 

Promosso e pulito (o sostituito) e re-ingrassato il perno per il futuro rimontaggio, si tratta ora di tirar via le boccole vecchie, che sono di plastica dura e piantate a pressione nel perno, il che le rende in-estraibili.

Dopo aver rotto il bordo di ambedue con i tentativi di estrazione 

 

 Ho preso  prima un coltello da cucina e poi la lama di un seghetto a ferro e con grande pazienza (la plastica è bella dura)  ho fatto un taglio longitudinale, avendo cura di fermarmi prima di incontrare il metallo, per non rigare la sede. 

Fatto un secondo taglio a un mignolo di distanza, e poi dentro con un cacciavitino a lama sottilissima per togliere la striscetta di plastica tra i due tagli.

Una volta rotta la circonferenza, l’estrazione della prima boccola è facilissima….

mentre per la seconda (ora che un lato è libero) si può senza tanti complimenti “entrare”  dallo stesso con una prolunga da mezzo pollice e una bussola da 18 (sarà probabilmente un po’ più grossa nel 500 e nel 750)  e con garbate mazzate, estrarla.

Dopo aver pulito ben bene l’interno del  forcellone da tutti i residui di vecchio grasso, e aver pulito e controllato l’efficienza dell’ingrassatore,   “appuntare” le nuove boccole avendo cura di ingrassare senza taccagneria sia le medesime sia la loro sede. 

Lasciate stare il martello, se avete una pressa usatela, ma io me la sono cavata con una barra filettata, due rondelloni e due dadi del 13. Gira gira gira e….

Comiciano a entrare, e con un po’ di pazienza, stando attenti che non si storca nulla e che non si “scentri” il perno,  si porta il tutto a battuta. E reingrassato opportunamente tutte le superfici esterne e interne, si reinfila il perno, così…

A questo punto, direbbero gli inglesi nei loro inquietanti manuali d’officina  “reassembling is a reversal of disassembly procedure”, cioè la procedura di rimontaggio è il contrario di quella di smontaggio. 

Quindi non tedio nessuno con le foto, suggerendo di ripartire dal “forcellone a terra”, di rimettere i tappi paragrasso (riempiti di grasso anche loro) e  di andare al contrario. 

Mi sento però di segnalare alcune difficolta, perché per lo meno lavorandoci da solo il rimontaggio è stato un po’ faticoso.

Ecco i punti di attenzione:

  • Il forcellone, specialmente con le boccole nuove nuove, non rientra facilmente in sede. La violenza a poco serve. E il rivestimento interno del parafango posteriore non aiuta l’accessibilità. Alla fine la posizione migliore per rimettelo in sede è stata quella di “presentarlo”  in orizzontale, con l’asse poco al di sopra dei fori del telaio e di farlo “scendere” un po’ per volta, curando sempre che restasse parallelo (se si storce o si storcono i tappi paragrasso non entrerà mai, meglio togliere e ricominciare). Una volta che era piu o meno entrato mi ha aiutato fissarlo all’ammortizzatore destro, dimodo che mentre lavoravo di fino per far collimare il foro del forcellone con fori del telaio la forza di gravità fosse annullata….. Attenzione a non spingere troppo in avanti perché la moto senza tanti complimenti scende dal cavalletto. Lei  si fa male di sicuro, il proprietario non so ma credo di si…..
  • Dopo aver montato il perno verificare  che il forcellone non abbia gioco e sia perfettamente libero nel movimento verticale. Fortunatamente per me così è stato 
  • Se, come ho fatto io, smontate per riverniciarle l’asta di contrasto del freno posteriore e la stecchetta di comando dello stesso, rimettetele prima di montare il forcellone. Le clip di ritegno si maneggiano bene a forcellone smontato, con il forcellone montato metterle è un castigo.
  • Avendo tolto del tutto la catena, per rimetterla ho trovato  più pratico (per non dire insidpensabile) togliere il carterino del pignone.  Se non volete litigare con le 4 viti del carter, non sfilate la catena e lasciatela a penzolare…
  • Usate la dinamometrica (almeno) per il bullone passante del forcellone, il sacro testo dice che il dado va chiuso da 45 a 60 lb/in.
  • Se avete un ingrassatore, usatelo per dare un’ulteriore pompata di grasso: benchè avessi riempito tutto con liberalità e abbondanza, 5/6 pompate ci sono andate tutte. 

 

Et  voilà…..

 

Courtesy of tony2four

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